ANDREA DELL'ORBO
INGRESSO ALLA CITTA'
Vieni presto
ad aspettarmi
dove l’ingresso alla città
è arido e grande.
Ma come faccio a sentirmi
sicuro
al limite
del piazzale e del vento?
Non riuscirò a parlarti.
Parlami tu dei cavalli
del mare
di quello che ti fa
nascere la luce negli occhi.
Io, le mie cose,
le tengo ancore tutte
nascoste e lontane.
Ma tu non puoi essere
come questa stanza
piccola e chiusa
come il mio cuscino bagnato
come i quadri
le cose che ho intorno.
Tu non puoi essere
come tutte le cose segrete che invento
e che mi danno rifugio.
Gridami con la tua voce aspra
il tuo viso scolpito
le tue mani di terra
gridami di correre fuori!
Ma io non voglio apparirti
come un bambino
e non devo avere
quest’aria smarrita
laggiù dove tu mi aspetti,
al limite del piazzale e del vento,
dove l’ingresso alla città
è arido e grande.
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