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BIOGRAFIA

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Negli anni 70, ancora giovanissimo, vince un festival della canzone friulana con il suo brano “Prejera par Tualias” interpretata anche da un coro alpino.

Suona poi le sue canzoni al Folk Studio di Roma con Venditti, De Gregori e Bracardi. Inizia le sue tournee’ con David Zard in giro per l’Italia in appoggio ad importanti gruppi internazionali del momento, come i Van der Graaf Generator di Peter Hammill.

A Teramo entra in finale al festival della canzone per bambini “Girotondissimo” con “Mr. Brown”, un brano sulla condizione dei neri in America.

In Friuli intanto il suo repertorio in lingua friulana passa dai cori alpini a gruppi come Glauco Venier e il suo trio jazz e a Loris Vescovo con le sue rivisitazioni in chiave latino americana.

A livello musicale, alcuni critici affiancano il suo nome a “...giganti della musica friulana del passato come Mainerio”. A livello letterario, invece, lo accostano a poeti in lingua friulana del calibro di Pier Paolo Pasolini e del candidato premio Nobel per la letteratura Biagio Marin. 

Alcuni suoi brani addirittura vengono erroneamente attribuiti alla tradizione popolare. Emblematico l’episodio, più volte ricordato, di “Arvenis“ il cui testo, attribuito ad anonimo, è stato trovato dall’autore stesso nell’album di canti popolari di un rifugio alpino oltretutto piuttosto lontano dai monti del Friuli. 

Collabora con Michele Mele, autore degli arrangiamenti e della realizzazione in studio di quasi tutti i suoi brani.

A Roma intanto forma piu’ gruppi e interpreta le sue canzoni anche in duo con Barbara Eramo, mentre a Udine le edizioni musicali Nota pubblicano il suo CD “Piuma di falco“ piu’ altri antologici.

Il brano “Erto “, definito “...una delle pagine piu’ belle di Andrea, che ci racconta con immagini scolpite il day after del Vajont “, sarebbe stato inserito nella colonna sonora di “Vajont“, il film di Renzo Martinelli, se Andrea Bocelli non l’avesse già preceduto. “Erto” ha introdotto invece la presentazione a Udine di uno dei tanti libri dello scrittore, alpinista e scultore ligneo Mauro Corona, nativo appunto di Erto e testimone importante del Vajont oltre che comparsa nel suddetto film di Martinelli. Anche l’attore Marco Paolini ha dovuto ammettere che non è vero, come ci ha raccontato nella sua “Orazione“ sul Vajont, che nessuno ha mai scritto una canzone sull’argomento, perché una vera e propria delegazione di musicisti e musicologi friulani è andata a fargli conoscere il brano di Andrea.

Nel frattempo tra il 2003 e il 2004 il suo brano “Medioriente“ viene mandato in onda per quasi un anno da Radio Rock e Radio Rock Italia di Roma.

Nel 2009 in un libretto – CD dell’Università di Udine viene citato come uno dei fondatori della nuova canzone popolare friulana. E la sua vecchia ma leggendaria “Prejera“ verrà poi (aprile 2011 ), in altra sede, ritenuta da alcuni critici il brano piu’ rappresentativo del Friuli degli ultimi quaranta anni.

Ma prima di questo incide a Roma altri due CD “Conchiglie di pietra“ e “Sotto la porta antica“ e nel dicembre 2010, al Sette note festival  di Pesaro, entra in finale e vince per la categoria degli inediti con “Bianco e nero “, interpretato da Stefano Scaramuzzino, brano che verrà’ poi inserito nel CD “Quinto punto cardinale “(2012) e realizzato anche in video assieme a due altri brani, “Zio Tobia“ e “Il treno per Lhasa“. (Vedi la sezione VIDEO)

Nel gennaio 2013 una sua intervista relativa alla tournee assieme a Peter Hammill viene pubblicata nella monografia di Paolo Carnelli dedicata ai Van der Graaf Generator.

Escono poi nel gennaio 2016 il CD “Terra madre” e nel novembre 2018 “Onde medie”: CD che, insieme ai tre precedenti verrà poi a formare (febbraio 2019) il contenuto di un cofanetto-raccolta, unitamente ad un libretto comprensivo di tutti i testi, documenti, foto, articoli, manoscritti, manifesti e dediche riguardanti l’intera opera del cantautore.

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