ANDREA DELL'ORBO
BALCONE NOTTURNO
Dovunque ti affaccerai
alto
sopra la notte
della città deserta
solitario
sopra il grande ghiacciaio
che la rovesciata
falce di luna
sorveglia
ancora
non troverai quel vuoto
di cui avevi paura
quel nulla
che non riuscivi a misurare.
Anche là dentro e oltre
quello spazio
vivono le piccole storie dell’uomo
a fatica,
e dovunque ti guardi intorno
l’antico ordine di tutte le cose
resiste ancora
e ti raggiunge
come un ronzìo lontano
e ostinato
che riempie l’oscurità,
e si confonde col vocìo
e i richiami
della gente per strada all’imbrunire.
Un ronzio sottile
che si nasconde
al di là dei vetri illuminati
degli appartamenti
col televisore acceso,
quel sibilare vibrato
sempre presente
che affonda e riposa
perfino
tra ghiaccio e stelle.
E non è mai il vuoto assoluto:
è solo una sua parvenza.
Vero è solo il tuo dubbio,
il sospetto
che non dà tregua,
la ricerca continua di una prova certa
o dell’oblìo.
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